[Generale] Fwd: OpenOffice sui computer farmacia e scienze

Gabriele Monfardini gabrimonfa a gmail.com
Mer 7 Feb 2007 12:46:30 GMT


Quoto quoto e straquoto quanto dice Vincenzo.

Da dentro l'università si sa che i cambiamenti hanno bisogno di tempo,
pazienza e perseveranza.
Non è una buona idea passare per "fanatici".
Oltretutto perché le idee proposte sono tutto eccetto che da fanatici,
risparmio sui costi, funzionalità simili se non più evolute e
soprattutto maggiore interoperabilità.

Questo non lo dico per fare "paternali". A tutti scappa la pazienza
sapendo che l'Università non ha molte risorse ma quelle poche che ha
manco le impiega sempre nel modo migliore.
Solo che le sfuriate non pagano quasi mai.
Ciò che paga è "il lavoro ai fianchi"...

Saluti a tutti,

Gabriele



On 2/7/07, Vincenzo Di Massa <hawk78 a interfree.it> wrote:
> Ciao,
> Per chi non lo sapesse Marco Gori (il mio Prof.)
> è prorettore all'informatizzazione del nostro ateneo:
> in altre parole è il responsabile all'informatizzazione su nomina del rettore.
>
> Per ottenere gli "effetti desiderati" ti do due consigli:
> 1) cerca di addolcire la pillola: parole come disappunto, "incomprensibile
> assenza", "la negligenza è aggravata" non mettono quello che dici in buona
> luce per chi ti legge. Per non parlare del periodo:
> """
> > Vorrei quindi sapere se avete intenzione, e quando, di rimediare a
> > questa fastidiosa ed incomprensibile menomazione nella operatività
> > delle aule informatiche, che tra l'altro ha un vago sentore di
> > discriminazione e favoreggiamento verso certe tecnologie (o
> > aziende...).
> """
> Cerca di non accusare, prova a comunicare quello che dici con il tono di chi
> informa, non di chi critica.
> 2) L'università ha seri problemi economici. Risparmiare anche solo 0.2 € è
> l'obbiettivo dell'amministrazione... ma smettere di "inutilmente" non è un
> processo facile. Prova a fare leva su questo punto. Fai passare il concetto
> che se si iniziano ad usare (o almeno affiancare) strumenti liberi si
> risparmiano soldi e quelli che si spendono sono spesi "eticamente".
> Non ti rivolgere ai tecnici: non hanno potere decisionale, ma consultivo.
> Parla con chi amministra i fondi... chiedi a loro di incontrare i tecnici.
> Senza fondi Windows & co non si comprano più... e a chi gestisce i fondi di
> comprare Windows o altro non importa, anzi. Spesso chiedono ai tecnici "cosa
> serve" e in buona fede fanno miracoli per soddisfare le richieste. I tecnici
> da parte loro chiedono spesso "quello che conoscono meglio"... imparare è
> fatica per tutti!
>
> Ciao
> Vincenzo
>
> Alle martedì 6 febbraio 2007, Daniele Paganelli ha scritto:
> > Ho inviato questa email giovedì scorso all'helpdesk del "Centro
> > Universitario per l'Informatica e la Telematica". Ad ora non ho ricevuto
> > alcuna risposta.
> >
> > Che ne pensate? Ci si potrebbe muovere in un qualche modo per fare
> > pressione?
> >
> > - mythsmith
> >
> > ----------  Messaggio inoltrato  ----------
> >
> > Subject: OpenOffice sui computer farmacia e scienze
> > Date: 18:25, giovedì 1 febbraio 2007
> > From: "Daniele Paganelli" <daniele a modena1.it>
> > To: helpdesk a unisi.it
> >
> > Salve,
> >  Ho notato con disappunto che all'eccellente aggiornamento
> > infrastrutturale apportato alla sala computer della biblioteca di
> > farmacia non si è accompagnata l'installazione di programmi basilari
> > per la didattica e la produttività in senso lato.
> >
> > Mi riferisco alla incomprensibile assenza della suite di
> > videoscrittura OpenOffice, l'unica al momento ad implementare standard
> > ISO riconosciuti e raccomandati anche dalla Comunità Europea per la
> > codifica ed il salvataggio dei documenti, e per la comunicazione con
> > le pubbliche amministrazioni.
> >
> > La negligenza è aggravata se si considera il fatto che OpenOffice
> > 2.0.4 è liberamente scaricabile ed installabile su qualsiasi macchina
> > senza bisogno di pagare alcuna licenza, quindi non comporta NESSUN
> > COSTO AGGIUNTIVO per l'università.
> > Potrei pensare alla semplice mancanza di tempo, ma purtroppo noto che
> > su questi computer è installato il costosissimo Microsoft Office 2003,
> > per il quale immagino sia stata pagata la licenza ed evidentemente è
> > stato poi trovato il tempo per curarne l'istallazione.
> >
> > La mia non è una polemica gratuita: purtroppo mi trovo nella
> > situazione di dover far affidamento sui servizi offerti
> > dall'università per svolgere parte del mio lavoro di tesi, e noto con
> > disappunto di non poter elaborare i miei documenti per la mancanza di
> > questi essenziali (e standard) programmi da ufficio.
> >
> > Vorrei quindi sapere se avete intenzione, e quando, di rimediare a
> > questa fastidiosa ed incomprensibile menomazione nella operatività
> > delle aule informatiche, che tra l'altro ha un vago sentore di
> > discriminazione e favoreggiamento verso certe tecnologie (o
> > aziende...).
> >
> > Grazie per l'attenzione dedicatami,
> >
> > Daniele Paganelli
> > Laura Specialistica in Chimica per lo Sviluppo Sostenibile
> >
> > -------------------------------------------------------
>
>
>
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Gabriele Monfardini, Ph.D. student
DII - Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione
Università degli Studi di Siena
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Tel. +39 577 233606
e-mail monfardini a dii.unisi.it

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I don't know what kind of weapons will be used in the third world war,
assuming there will be a third world war.
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