[Generale] Protezionismo Digitale: costi in Vista...
Daniele Paganelli
daniele a modena1.it
Mar 2 Gen 2007 23:00:13 GMT
Un distinto specialista in tecnologie per la rappresentazione di dati di
interesse medico ("medical imaging") ha pubblicato sul suo sito personale una
dettagliata analisi sulle conseguenze nefaste che Windows Vista,
l'aggiornamento di Windows XP, porterà al mondo dell'informatica.
Peter Gutmann, autore di "Una Analisi dei Costi del Sistema di Protezione dei
Contenuti in Windows Vista", non è un fanatico anti-Microsoft né un santone
pro-Software Libero. E' semplicemente un professionista, che usa il computer
ed i relativi programmi per guarire la gente. La sua analisi presenta
unicamente voci di bilancio concrete, totalmente depurate da considerazioni
filosofico/catastrofiste tipiche di certi invasati informatici. E la somma
del bilancio stilato da Gutmann è indiscutibilmente in rosso.
Il fuoco della critica è, come dice il titolo, il "Protezionismo" dei
Contenuti introdotto da Vista per tutelare gli interessi ed i privilegi di
chi sui contenuti investe denaro e si aspetta un ritorno economico: case
discografiche, cinematografiche e software. Si tratta di un insieme di
specifiche tecniche che Microsoft ha inviato ai produttori di software e
hardware con l'obiettivo finale, tanto per capirci, di impedire ai
quattordicenni di copiare gli mp3 dell'idolo di turno, oppure di scaricare
l'ultimo Harry Potter da aMule (condivisibile, dopotutto...).
Tale protezione è incredibilmente complessa da ottenere. Non è possibile
creare semplicemente un nuovo formato di file e nuovi software che
impediscano la condivisione, la copia ed altri reati gravissimi. Bisogna
modificare radicalmente tutto il sistema operativo, in modo che ogni
programma sia obbligato a rispettare i limiti imposti dai produttori; occorre
costruire nuovo hardware che assicuri il corretto utilizzo dei flussi di dati
che li attraversano.
Ciò costa parecchio. In termini di nuovo software da acquisire, ma anche di
hardware perfettamente funzionante che dovrà essere buttato nel cassonetto e
sostituito con pezzi nuovi compatibili con il regime di Protezionismo
Digitale: costi che gli utenti dovranno sostenere interamente e senza alcun
beneficio.
Gutmann, che usa il computer per lavorare e produrre come la maggior parte
delle persone, giudica assai negativamente queste "evoluzioni" tecnologiche,
tanto da arrivare ad affermare che "le Specifiche per la Protezione dei
Contenuti potrebbero essere il più articolato messaggio di suicidio della
storia". Secondo l'autore del duro articolo, infatti, tali protezioni sono
addirittura "fisicamente impossibili": esisterà sempre il modo di copiare
qualcosa. Questo è chiarissimo alla Microsoft, difatti Gutmann invita a
notare come le Specifiche siano zeppe di raccomandazioni generiche a dir poco
inappropriate ad un documento tecnico, del tipo:
"Si raccomanda che un produttore di apparati grafici vada oltre
l'interpretazione letterale della specifica, per provvedere funzionalità di
protezione dei contenuti addizionali, perché ciò dimostra la sua decisa
volontà di tutelare i contenuti d'eccellenza".
A quanto pare la Microsoft non chiede solo un impegno tecnico a rispettare le
sue Specifiche, ma anche un dono votivo di qualche genere da parte dei suoi
sudditi, che ne attesti l'incondizionata fedeltà...
Rimando all'analisi sul sito personale di Gutmann per chi volesse approfondire
i molteplici aspetti toccati dal dottore, qui tralasciati per brevità:
http://www.cs.auckland.ac.nz/~pgut001/pubs/vista_cost.txt
Fonte:
http://daniele.modena1.it
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