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Emanuele Bruni ha scritto:
<blockquote cite="mid:20081115101853.e8973f82.blackhat@hacknight.org"
type="cite">
<pre wrap="">Salve a tutti,
</pre>
</blockquote>
... ecc. ecc. ...<br>
Come qualcuno sa (Paolo, Marcello, Luca ...) vado spesso in Togo (<a
href="http://maps.google.it/maps/ms?hl=it&ie=UTF8&msa=0&msid=115929776992909135918.00044dc4809c385df4851&ll=6.216842,1.532421&spn=0.081742,0.154495&t=h&z=13">qui</a>)
dove passo un bel po' del mio tempo.<br>
In Togo l'informatica è roba da "stregoni", il massimo che conoscono
sono dei Pentium e M$ XP (figuratevi che quasi nessuno ha sentito
parlare del MAC, solo qualche giovane sa che esiste Linux, 2 o 3 lo
hanno usato ...).<br>
Internet ... siamo quasi ai tempi delle BBS (l'ultima volta che ci sono
stato sono stato particolarmente fortunato perché ho trovato nella
capitale un Internet-Point collegato a 1Mb ... per 30 PC! Tutti
rigorosamente M$ XP, pieni di robaccia di ogni genere che intasano la
rete).<br>
Ho qualche piccolo progetto che cerco di tirare avanti con l'aiuto di
qualche amico.<br>
Uno però è tutto mio e per ora non sono riuscito a fare un gran che.<br>
Prima di dirvi del mio progetto, una piccola premesse.<br>
La cosa più giusta che si può fare per quella gente, perché possa
uscire dalla situazione in cui si trova (siamo in Africa e il Togo non
ha meno problemi degli altri paese africani, anzi ... oltretutto non ha
praticamente nessun tipo di risorsa se non il caldo, tanto, e l'umido,
anche quello abbondante; l'unica vera risorsa sono i giovani,
figuratevi che lì la maggior parte di voi sarebbe già nel numero dei
vecchi bacucchi anche un po' rincoglioniti perché quasi metà della
popolazione ha meno di 15 anni!), dicevo che la cosa più giusta è
quella di sviluppare quanto più possibile l'istruzione e quindi la
cultura (tantissimi bambini non vanno a scuola, chi ci va è fortunato
se riesce ad arrivare alla fine delle medie, e se per un colpo di c...
riesce ad andare anche alle superiori si troverà, quasi sempre, a dover
studiare tutto a memoria perché non ci sono libri (né tanto meno
biblioteche).<br>
Parlando con il vescovo di Aneho (un citto con le contropalle, la
Chiesa è, praticamente, l'unica realtà che funziona, anche se non
mancano i limiti, e che cerca di fare qualcosa per la gente,) m'è
venuta un'idea piuttosto balzana.<br>
Vorrei informatizzare quanto più possibile la diocesi, fare un o due
collegamenti satellitari e per il resto della diocesi collegare almeno
le parrocchie più grandi (praticamente solo wireless - WiMax? - perché
i collegamenti "via filo" fanno piuttosto scareggio, oltre ad essere
quasi inesistenti - l'elenco telefonico dei telefoni fissi, comprese le
pagine gialle, di tutto il Togo è più piccino di quello della provincia
di Siena -; invece la telefonia cellulare copre piuttosto bene quasi
tutto il paese).<br>
Il tutto deve essere rigorosamente "open". Non solo per questioni di
volgari licenze (e quindi quattrini, che non ci sono) ma anche e
soprattutto per questioni "filosofico-morali", se così si possono
definire. Insegnare a quei ragazzi a non prendere come oro colato tutto
quello che viene dal "primo mondo", insegnargli ad usare il loro
cervello, a fare anche un po' di fatica a trovare soluzioni ai loro
problemi, ritengo sia la miglior cosa che noi "ricchi" si possa fare.<br>
In attesa di trovare finanziamenti per le cose più costose (satellite,
WiMax ...) intanto vorrei fare una specie di "aula informatica" nella
mia parrocchia (Agbodrafò, a sinistra nella mappa) ed anche in diocesi
dove la gente possa 1) accedere facilmente a risorse hardware e 2)
impari ad usare qualcosa di alternativo (e migliore) a quello che
(qualcuno) conosce; il futuro, spero molto prossimo, dell'aula dovrebbe
essere quello di trasformasi in un Internet-Point funzionante per
davvero.<br>
Perché Internet? Ovvio, attraverso Internet è possibile accedere ad una
miriade di informazioni, conoscenze ecc. ... diciamo che è un buon
surrogato di una biblioteca e di una enciclopedia ... un buon surrogato
dei libri che non ci sono.<br>
Un buon accesso ad Intenet permetterebbe alla gente di migliorare molto
le proprie conoscenze e quindi la propria cultura.<br>
L'utilizzo di prodotti "open" insegnerebbe, come ho già detto in altre
parole, a conquistarsi quella libertà che ancora non hanno e cosa
significa essere liberi.<br>
<br>
Ok, ok ... la smetto e arrivo al dunque. Cosa vorrei dallo SLUG?<br>
Semplice: hardware, anche datato (vedi il talk di Emanuele), qualche
soldino se ci fosse, ma sopratutto competenze, tante competenze per
fare quello che ho in mente (informatizzare la diocesi permetterebbe,
per esempio, di poter fare anche un'anagrafe; nessuno conosce con
esattezza il numero e la situazione della popolazione e i dati che si
conoscono sono fatti tutti con lo "spannometro").<br>
<br>
Chi avesse voglia di perdere un po' del suo tempo per/in Africa faccia
un fischio, io intanto riparto il 27 di questo mese e se qualcuno ha
idee o domande da fare si faccia avanti.<br>
<br>
Luigi<br>
</body>
</html>