[Generale] tecnologia

manuela manupt a alice.it
Mar 22 Maggio 2007 11:08:36 BST


Vincenzo Di Massa ha scritto:
> Alle lunedì 21 maggio 2007, manuela ha scritto:
>   
>> ...Altro esempio cercasi.
>>
>> :-)
>>     
>
> Bene... ci riprovo io...
> Tagli da sola le pietre! E' una cosa che mi ha sempre affascinato. Mi piacerebbe capire come si fa...
> Immagina che (durante una fortunata passeggiata) inciampi in un diamante... decido di provare a tagliarlo... leggo un libro... 
> ti scrivo una mail... vengo a trovarti... mi fai vedere come fai tu... decido di provare io... CRACK! Ora ho polvere di diamante...
> Invece se esistesse un software didattico (fatto bene, magari sfruttando interfacce aptiche) potrei prima imparare con un simulatore di taglio dei diamanti. 
> Poi, dopo aver imparato con il simulatore, potrei provare a tagliare il mio diamante... 
> ovviamente il programmino è rozzo e fatto da uno che non conosce a fondo l'arte di tagliare un diamante... quindi CRACK! 
> Il mio diamante si rompe anche in questo scenario... ma questo programmino è software libero.
> A questo punto, un poco deluso e molto incaxxato, verrei da te (o da un tuo collega esperto in diamanti) a farti vedere il programmino e le 
> mie briciole di diamante, cercando di scoprire il difetto nella procedura di taglio che ho appreso. 
> Se sono fortunato la tua spiegazione mi consentirà di capire come correggere il simulatore. 
> Adesso un ragazzo in kenia (per essere melodrammatico) inciampa in un dimante... ha a disposizione un pc ed il simulatore con la mia-tua patch e... 
> la tua arte varca i confini del tuo paesino e diventa "patrimonio di tutti" perdavvero.
>
> Questo esempio immagino sia molto "al limite" poiché ritengo che il taglio di una pietra abbia a che fare con molta matematica... 
> cosa che di per se ha poco a che fare con l'arte e l'artigianato... o no?
>   
Qui il discorso si fa molto complesso. Innanzitutto il diamante è un 
cristallo, non una pietra. Io parlavo di pietre dure (diaspro) o anche 
calcaree (marmo): tutto quello che si può trovare in zona. Per tagliare 
le pietre basta una sega diamatata, frese diamantate o anche carborundum 
e altri abrasivi reperibili facilmente in natura che servono per lucidarle.
I diamanti sono un discorso a parte (pensa al monopolio della De Beers) 
e  il taglio dei diamanti gode già di una raffinata tecnologia. Il suo 
commercio è una esclusiva degli ebrei e tutto questo ti dà una vaga idea 
di quanto sia blindato e superprogrammato tutto quello che lo riguarda. 
Il diamante richiede anche conoscenze e tecniche più particolari per 
come è strutturato e per il fatto di essere il materiale più duro.
Le altre pietre preziose (cristalli come il rubino, lo smeraldo ecc) 
vengono per la maggior parte tagliate in India e chi glielo fa fare di 
sbattersi con l'hi-tech quando hanno una manodopera (spesso minorile) 
che gli costa un tozzo di pane. I tagli migliori (eccetto naturalmente 
il diamante) vengono fatti in Germaia a Idar-Oberstein, sono più cari e 
fatti su materiale scelto.
Già da questa breve panoramica si intuisce il genere di mercato che c'è 
dietro. Pensa anche alle pubblicità dei gioielli fatte sui media (TVù in 
prima linea) e sulle riviste di moda. Perchè i gioielli possano essere 
alla portata di tutti (o quasi...) devono avere un costo relativamente 
basso. Quelli destinati a un mercato alto, difficilmente li vedi in 
pubblicità. Ne va di conseguenza che la tecnologia il più delle volte 
non si sviluppa verso la creatività o il migliorare l'arte del taglio, 
ma verso il profitto e ne va di conseguenza anche che non potrai mai 
trovare o ordinare tagli particolari per un gioiello da te creato, ma 
sarai obbligato, per poter sopravvivere, ad usare i semilavorati forniti 
dall'industria e fatti su misura per i tagli standard prodotti in 
quantità e destinati a un vasto mercato; ne va di conseguenza, infine, 
che la tecnica si impoverisce, le conoscenze si impoveriscono per non 
parlare della creatività, dell'attrezzatura (anche quella serializzata e 
sempre più scadente). E' una nuova gabbia all'interno della quale puoi 
muoverti, ma nemmeno più di tanto. E' sempre la stessa storia: pensa 
alla ricerca nel campo farmaceutico o medico, non ti viene in mente la 
chirurgia estetica ad esempio? o i farmaci che ci vorrebbero ma non 
interessa a nessuno produrre se non a costi indecenti?
Comunque il taglio delle pietre ha molto a che vedere con la matematica, 
come del resto l'artigianato e l'arte e molto con la conoscenza dei 
materiali.


> 4.500 anni fa la più avanzata tecnologia immaginabile era questa http://it.wikipedia.org/wiki/Sfinge_di_Giza
>
> Sono esempi capziosi? Forse no...
> se gli egizi avessero avuto un computer o una navicella spaziale immagina che razza di piramidi ci avrebbero lasciato!
>   

Perchè? Io credo che questa sia una illusione. E' la convinzione che ci 
sia stata una evoluzione dal passato ad ora. Io invece non posso fare a 
meno di vedere che le conoscenze del passato non ci appartengono più, 
che nel passato hanno fatto tante cose belle e durature e che nonostante 
tutta la nostra moderna furia distruttiva continuano a resistere nei 
secoli. Non possiamo dire altrettanto di quelle moderne.

> E' arte solo solo ciò che è "fatto a mano"? Le "tecniche dell'arte" sono già state "scoperte" tutte? 
> L'arte si fa con le mani o con il cervello, con il cuore e con il sentimento?
> Oppure artigiano vuol dire manufattore? 
> In effetti il dizionario definisce artigiano colui che "produce beni o servizi usando il proprio lavoro".
> Ma non credo tu intenda questo per artigiano.
>
> Sai fare degli esempi in cui della "buona informatica" (non un sitarello o un portale vuoto) non è stata dannosa ad un artista o ad un artigiano?
>
>   
Il discorso arte-artigianato meriterebbe uno spazio a parte. Entrambi 
non si possono improvvisare. Credo che oggi sia più importante mettere 
l'accento sulle tecniche proprio perchè c'è bisogno di dissipare 
l'ignoranza che il lavaggio del cervello dei media crea nelle persone. 
L'arte è un grosso mercato, non ce lo dimentichiamo.

L'informatica non è dannosa agli artigiani, lo diventa quando si basa su 
illusioni o false indagini di mercato pensando che tutto sia 
riconducibile al modello standard proposto da come si pensa debba essere 
il mondo del lavoro.

Manu


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