[Generale] Novell e l'Open Source

Paolo Sammicheli xdatap1 a siena.linux.it
Mar 5 Dic 2006 20:20:46 GMT


Alle 20:41, martedì 5 dicembre 2006, Yusef Maali ha scritto:
<SNIP>
> ma se devi lavorare in team con documenti OpenXML?
> Che fai riavii il pc con windows, apri word, risalvi in open document,
> riavvi linux, lavori, riavii windows, risalvi in openxml?
> No direi proprio che non funziona...

Certo che no.

> Il mio intervento era rivolto proprio in questa direzione. Visto che,
> per come si muove microsoft, OpenXML avrà un impatto sul mercato molto
> più importante di OpenDocument, 

Se lo scrive anche OOo nativamente di sicuro.

<SNIP>
> Qualora M$ volesse i soldi per i brevetti, a chi li chiede? 

A tutti i competitor di Novel che lavorano con quel SL. Da qui l'affermazione 
che potrebbero anche essere molto astuti. 

<SNIP>
> Non ha proprio senso usare OO2 per salvare in OpenXML. Ma invece ha
> senso permettere ad OO2 di farlo.

OOo ha anche il supporto al .doc, se è per questo. Il discorso è che se lo fa 
Novel usando brevetti MS quel codice è proprietà intellettuale di MS, alla 
faccia della GPL.

> Se poi mai OpenDocument riuscirà a penetrare il mercato in modo
> adeguato non è detto che M$ decida di adottarlo come formato
> predefenito.

Affari loro. Da qui a poco non avrà più valore commerciale il sistema 
operativo di un pc, figurati una suite office. Il formato file invece sarà 
importante ancora per molto. Schierarsi su un formato libero e tenere duro è 
l'unica strategia.

> In ogni caso io non la penso esattamente come te.
> GNU è una bella cosa, una bella idea. Ma non credo che se non ci
> fossero state dietro grosse multinazionali, che capito come sfruttare
> questa idea, noi saremmo qui a parlarne.

Veramente noi siamo qui a parlarne da molto prima che qualsiasi multinazionale 
si accorgesse di GNU/Linux, se è per questo. 

> Dietro a questa idea, dietro a GNU, girano una quantità di soldi
> inverosimile. E allora è ovvio che bisogna avere un occhio anche a
> quello che chiede il mercato.

Il business attorno al software libero è un piacevole effetto collaterale 
dello stesso, non è l'obiettivo. Per cui non ha senso scendere a compromessi 
per un effetto collaterale, per quanto piacevole.

> Certo non bisogna fare quello che dice il mercato e si deve rispettare
> la filosofia open. Ma nel farlo si deve dare, per forza, un occhio al
> mercato. E questo non vuol dire certo tradire GNU, ma incentivarlo in
> modo furbo.

Questa tua visione è molto Perensiana (vedi Bruce Perens su wikipedia). Resta 
il fatto che noi si parla di Software Libero non di Software abbastanza 
libero. Quindi c'è poca furbizia da incentivare, o una cosa è free (as in 
freedom) oppure non interessa e può rientrare nella categoria "tutto il 
resto"

Peraltro, l'esempio di Trolltech per le QT avrebbe dovuto insegnare che essere 
duri e puri alla lunga paga.

Ciao
-- 
Paolo Sammicheli  
Email: xdatap1(at)siena.linux.it
Slug - Siena Linux User Group | http://www.siena.linux.it
- Non ho paura dei computer, ho paura della loro mancanza. (I. Asimov) -


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