[Generale] Ubuntu-it Lug Partnership

Emanuele Bruni blackhat a hacknight.org
Mer 19 Nov 2008 22:16:22 GMT


il Tue, 18 Nov 2008 19:46:15 +0100 mentre stavo leggendo con passione
"Coguari in Umido" dell'Ostraccioli Siro, Paolo Sammicheli
<xdatap1 a siena.linux.it> mi disse con fare circospetto: 

> 
> Giriamo il discorso. Fate finta di essere nel mio posto:
> 
> Da una parte avete il Lug che amate e avete visto crescere come un figlio.
> Dall'altra l'associazione collegata alla distribuzione che usate con 
> soddisfazione e che vi ha accolto a braccia aperte.
> 
> Come impostereste un progetto per far cooperare le due associazioni in modo 
> che il Lug usi l'associazione collegata alla distribuzione in maniera proficua 
> e l'associazione collegata alla distro usi il Lug proficuamente?

Ecco, ora finalmente capisco dove vuoi andare a parare (lo so, son
tardo) e messa così mi piace di più assaie... 

> 
> Io mi sono immaginato che per iniziare una collaborazione bisognasse 
> innanzitutto definire il perimetro e le competenze di ciascuno. Anche perché 
> vedo possibili sovrapposizioni in diversi ambiti.
> 
> Voi che avete da suggerirmi?

A costo di citare Corrado Guzzanti ti dico che, a mio parere, la
domanda E' la risposta. Per non essere, però, solo un pallido alterego
del profeta di Quelo[1], vedrò di esplicitare il mio pensiero. Come
dici giustamente tu, ci sono possibili sovrapposizioni in vari ambiti e
questo è dovuto ad una constatazione di fondo: sia il LUG che
l'associazione sono in prima battuta delle comunità e le comunità sono
per natura entità fluide, al punto che è possibile essere membri (più o
meno) attivi di più di una di esse.

Ingabbiarle in uno schema come quello che avevi proposto funziona
meglio con entità rigide (per l'appunto: le ditte) che per gruppi dei
quali (spesso) si ignora anche la composizione precisa.
In alcuni caso, un simile approccio può essere controproducente, visto
che incastonarsi in  uno schema richiede impegni precisi e prese di
posizione precise più adatta al CDA che ad una ML e può provocare
reazioni di rigetto ("ma fatevi i <beep> vostri").

Inoltre, la variabilità genetica tra i LUG è così elevata[2] che uno
schema in grado di comprenderli tutti sarebbe per sua stessa natura
vago e, quindi, non molto utile. 

Meglio, secondo me, muoversi sul territorio sfruttando proprio quelle
sovrapposizioni (tu per esempio ci stai sfruttando come cavie per
provare i flames X-D) per stabilire cosa proporre nelle singole realtà
che progettando dall'alto una struttura che vada bene a tutti. A questo
punto la domanda muta proprio in quella che hai fatto adesso: Come
possono collaborare Ubuntu.it e lo Slug?

O anche meglio: Cosa posso fare ancora per aiutare Paolo che stimo e
rispetto[3] e che fa parte di Ubuntu.it? 

Del resto, le comunità nascono (e muoiono) con i rapporti personali.
Secondo me, tutti (non solo ubuntu.it) dovremmo battere il martellone
di Thor proprio qui.

A proposito, se la domanda fosse stata: 
"ragazzi, perchè non facciamo queste quattro cose (quelle dalla pagina
sullo wiki) con ubuntu.it? Loro in cambio potrebbero mandarci Pelo
Ponneso che ci parla dell'uso di Ubuntu in Rughe di Paura" 
La mia risposta sarebbe stata: "CaVuccio, non ci vedo nessun problema!"

Ma perchè conosco chi me lo propone... 
Parafrasando (è la serata) uno slogan clintoniano "It's the people!" 

imho ed aloha!
blackhat a 90°

[1] come si evince anche dalla mail a Marcello, temo di avere del
sangue nel mio tasso alcolico... 

[2] alcuni sono associazioni legali, altri no. Alcuni hanno una specie
di direttivo, altri no. Alcuni si incazzano se non dici GNU/Linux,
altri... ma mi dovrei essere spiegato.

[3] vedasi 1.


P.S. mi state facendo perdere troppo tempo a scrivere! Possibile che la
gente tiri fuori discussioni interessanti solo quando ho un sacco da 
fare? 

-- 
Emanuele Bruni <blackhat a hacknight.org> Utente Linux registrato #223702
"Beati gli ultimi perchè lo stack è LIFO" (Dinogen)
Fervido credente nel KISS e nella UNIX Way.
Dinosauro e fiero di esserlo! 


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